RTO con Domenico Messina

 

Si definisce uno che parla poco, o meglio solo quando serve e ha qualcosa di concreto da dire.

Non è un caso che anche la riunione dello scorso Giovedì 30 Marzo sia stata proprio così, come il suo relatore: intensa, concreta e di raro valore.

Il designatore della CAN A Domenico Messina, ospite nazionale sorteggiato quest’anno dalla Sezione di Livorno, ha così appassionato i numerosi fischietti presenti con una lezione di puro arbitraggio.

Nell’occasione erano presenti anche i nostri due big di Serie A Luca Banti e Gianluca Vuoto e gli Osservatori Paolo Braccini della Sezione di Pisa e Antonio D’Agnese della Sezione di Pontedera.

Domenico Messina ha quindi passato in rassegna gli aspetti fondamentali per la prestazione arbitrale analizzandoli uno ad uno.

In particolare ha evidenziato come l’obiettivo primario dell’arbitro sia quello di garantire una leale competizione tra due avversari, affinché il migliore prevalga, senza incidere sul risultato. Non è un caso che proprio quest’anno tra le numerose modifiche al regolamento troviamo per la prima volta richiamato “lo spirito delle regole”. Esso esplicita l’importanza, non tanto di saper applicare le regole in maniera schematica e notarile, quanto piuttosto di saperle calare nello spirito della partita.

Questo si può cogliere solo attraverso la propria capacità di saper leggere la gara frutto di anni di studio e di esperienza. “L’arbitro – dice Messina – deve essere in sintonia con la gara sapendo che dentro ad una partita ce ne possono essere anche tre o quattro diverse. Per questo è importante saper anticipare i cambiamenti.”

Un altro aspetto fondamentale è quindi la preparazione che passa dallo scambio condiviso di esperienze che ci deve essere tra gli arbitri per avere una conoscenza il più possibile approfondita della partita che andremo a fare.

In campo poi ogni arbitro porterà la propria sensibilità in quanto persona, per sua natura, diversa dalle altre. Per questo, per ciò che attiene l’aspetto disciplinare, l’arbitro deve cercare continuamente di essere equo all’interno delle diverse fasi della partita.

Occorre adattare i comportamenti allo stato d’animo dei calciatori perché sono proprio tutti quei comportamenti fuori dalle richieste del momento che abbassano la credibilità dell’arbitro e che passa dai nostri atteggiamenti.

“Lasciamo gli esibizionismi ad altri, l’arbitro ha un ruolo diverso. E’ importante essere umili nel senso di sapersi sempre mettersi in discussione” dice il designatore che conclude ricordando che non esistono cose impossibili: “Non è perché una cosa è impossibile che non ho il coraggio di affrontarla, ma è perché non ho il coraggio di affrontarla che è impossibile”.

Ai ringraziamenti del Presidente della Sezione di Livorno Alessio Simola si associano quelli di tutti i colleghi livornesi per una serata di assoluta importanza per chi vuole continuare a crescere.

 

m.f.